Afanisi, dal greco Aphanisis (scomparsa), indica per Jacques Lacan (1964) una certa “sparizione” del soggetto, e rimanda alla strutturale mancanza simbolica che affligge il soggetto parlante: per quanto siamo immersi nel campo del linguaggio, infatti, inevitabilmente ci scontriamo con il fatto che “qualcosa manca”, che non c’è parola che possa, compiutamente, significare la nostra esistenza.
Ma questa perdita di padronanza è preziosa, e non va “messa a tacere” in nome di un presunto – e spesso posticcio – “adattamento” (a chi? a cosa?): è preziosa, perché solo a partire da lì si può iniziare il percorso di incontro con l’Altro, che ci permetterà di attraversare e costruire il nostro, unico, desiderio soggettivo.