Per una clinica del legame
La psicoanalisi si definisce clinica del legame sociale: quando una persona si presenta in uno studio, e racconta delle sue difficoltà, sta parlando dei suoi legami, ed è comunque all’interno del legame sociale, anche se è da sola.
La parola del soggetto non è solo il tramite di un messaggio, ma mostra la struttura relazionale che lega soggetto e Altro. Infatti, la funzione della parola è dialetticamente fondata sulla risposta che il soggetto riceve dall’Altro.
Per questo motivo incomprensioni, misconoscimenti, difficoltà a riconoscersi e a sentirsi riconosciuti, sono all’ordine del giorno per il soggetto parlante: eppure da lì – da una parola scambiata con l’Altro -bisogna passare per provare a cogliere le ripetizioni e le insistenze che rendono l’esperienza della vita, a volte, così difficile.
Senza il rapporto con l’Altro, infatti, non esiste il rapporto con se stessi. I sintomi di cui ciascun soggetto soffre vanno comunque inseriti in una cornice relazionale, attraverso una preliminare analisi del mondo relazionale dei pazienti.
Il legame di coppia
Che non vi sia nessuna pulsione genitale vuol dire che l’attrazione di un corpo per un altro, che sia per l’altro sesso o per lo stesso sesso, non ha niente di naturale, ma deve essere spiegato.”(C. Soler, “Quel che resta dell’infanzia”, Ed.Praxis, p.34)
La relazione amorosa è uno dei luoghi dove spesso si fanno i conti con il radicale scarto tra l’aspirazione ad un’ideale di armonia, e l’incontro, talora traumatico, con ciò che del partner risulta insopportabile. Malintesi, rimproveri, rivendicazioni, tradimenti, litigi, problemi nell’area sessuale… sono solo alcuni esempi di questo scarto radicale.
Lacan ci insegna come la questione non sia proprio inseguire un ideale di armonia, nei rapporti umani: dunque, la cura non si prefigge l’obiettivo di “aggiustare” un rapporto che non funziona attraverso tecniche o comportamenti standardizzati.
Allora, a che serve rivolgersi ad uno psicoanalista?
Un lavoro orientato dalla psicoanalisi permette al soggetto di rapportarsi diversamente con quel qualcosa che del suo partner gli risulta insopportabile. Questo ha a che fare con un lavoro su di sé, sul proprio personalissimo modo di essere nell’amore, sul proprio desiderio e sui propri modi di trovare soddisfazione… ciò può dar luogo ad un diverso arrangiamento del legame, che dia spazio a ciò che non rientra nei propri schemi e apra ad un incontro inedito – e decisamente più vivibile – con l’altro.